DIONYSUS" IL DIO NATO DUE VOLTE"
Un lavoro su LE BACCANTI di Euripide
Regia: Daniele Salvo
Produzione: La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
Tieffe Teatro Milano
Teatro di Stato di Constanta (Romania)
Michele Di Dio Management
&
Associazione Culturale DIDE
Daniele Salvo è l'unico regista italiano che, a 43 anni, è stato chiamato per ben 4 volte a dirigere gli spettacoli dell'Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa.
I suoi spettacoli sono stati campioni d'incassi, facendo registrare un gradimento di pubblico mai verificatosi prima e detenendo ancora oggi il record al botteghino con l' Edipo Re del 2013 di 1.700.000 Euro in 18 recite.
Abbiamo dunque deciso di creare uno spettacolo appositamente pensato affinché un pubblico internazionale possa godere dell'emozione e della bellezza del teatro classico, assaporandone l'essenza più pura, lasciandosi cadere nella vertigine delle Baccanti di Euripide, lasciandosi ipnotizzare da Dioniso, il dio dell'Irrazionale, il dio del Mistero, il dio del Teatro.
Le Baccanti rappresentano una finestra sull'irrazionale, su un mondo antico di reale libertà espressiva, di possessione dionisiaca, una riflessione sul senso del divino nelle nostre vite e su ciò che, nella nostra quotidianità, viene rimosso.
La parola antica è un grido proveniente da un altro tempo, un appello alla riflessione, al risveglio dei sensi, un'esortazione a guardarci dentro in altri modi.
Nel frenetico vivere odierno noi affidiamo gli ultimi scampoli di irrazionalità e presenza fisica ai momenti dell'eros, della malattia, del sonno. Le Baccanti, invece, agiscono in stato di automatismo mentale, di sonno perenne, uno stato di trance perenne, in qualche modo "agite" dal Dio, Dioniso le plasma e opera attraverso di loro, attraverso i loro corpi e le loro voci, li trasforma e ne fa strumento di ebbrezza, sensualità, stordimento, morte, dolcezza infinita, ambiguità demoniaca.
Nel Dionysus si è mirato ad un lavoro sul suono estremo, perturbante, suoni di false corde, falsetti estremi, si tenta quindi di utilizzare il mezzo vocale in modo non convenzionale, non solamente al servizio del linguaggio (soprattutto nei cori).
Le parole di Euripide sono radicate nel corpo e celate nella "macchina attoriale" più antica.
Gli stati emotivi sono soprattutto stati vocali e fisici, un lavoro teso alla ricerca di una vocalità antica e di una fortissima emotività. L'emotività: ecco il punto focale di questo lavoro.